mercoledì 7 ottobre 2015

Affido familiare: trova lavoro con l'affido professionale

Ebbene sì, l’affido professionale è una vera e propria opportunità lavorativa per i professionisti del sociale.

Se vuoi accogliere in affido familiare un bambino un po’ più “impegnativo” di altri, e hai le competenze giuste per essere “referente professionale” del progetto, sarai ricompensato anche economicamente.

In merito sono nate tante polemiche ventilando che si volesse speculare su questa particolare forma di affido.  

Eppure l’impegno, le energie e il tempo richiesti spazzano via ogni dubbio.

L’affido professionale, appositamente creato per bambini “difficili” (?!), può garantire cura e accoglienza a piccoli che, altrimenti, rischierebbero seriamente di rimanere a vita in comunità.

E adesso vediamo cosa serve perché Tu possa diventare un futuro genitore affidatario e “referente professionale”.

Come per l’affido familiare classico puoi essere single, in coppia, con o senza figli.

Nessun vincolo d’età quindi, anche se alcune associazioni pongono un limite compreso tra i 25 e i 60 anni.

E’ indispensabile, invece, una formazione adeguata nel settore (es. laurea in scienze psicologiche, formative, educative, o servizi sociali).

Anche se ciò che ancor più conta è la Tua volontà nel voler assegnare priorità assoluta alla crescita e alla cura del piccolo.

Per questo è richiesto che Tu non abbia altri affidi in corso, né un lavoro a tempo pieno.

Se rientri in questo profilo puoi cominciare a pensare di proporti per l’affido professionale, cosciente che la stessa selezione iniziale, cui sarai sottoposto, sarà faticosa.

Infatti, tanto per cominciare, dovrai partecipare a gruppi informativi e intraprendere un cammino di conoscenza con assistenti sociali e psicologi che valuteranno le tue motivazioni.

Seguirà un corso di formazione per sviluppare la capacità di osservazione e ascolto del minore, finalizzato a comprenderlo meglio e intervenire - educativamente e empaticamente - al momento debito.

Se resisti a tutto questo…entrerai finalmente nel gruppo delle famiglie affidatarie e da quel momento sarai abbinabile ad un progetto personalizzato riferito ad un bambino specifico!

L’idoneità all’affido professionale molto probabilmente la raggiungerai non prima di un anno, per questo occorre che tu abbia una valida motivazione personale e, se in coppia, anche familiare.

Al termine di questa selezione probabilmente firmerai un contratto a progetto con una delle cooperative coinvolte, grazie al quale riceverai un compenso economico mensile “di gran lunga superiore” (ora non esageriamo… diciamo che solitamente si aggira intorno ai mille euro!) a quello previsto dall’affido familiare tradizionale.

E’ addirittura possibile un aumento del rimborso se necessario ad affrontare situazioni particolari.

Da qui in poi, in qualità di genitore affidatario e “referente professionale”, lavorerai in rete con gli altri soggetti coinvolti nel progetto di affido (associazione, servizi sociali…).

Per tutta la durata dell’affido professionale avrai accanto a te una figura che scoprirai essere indispensabile: un tutor reperibile 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.

Il tutor ti sosterrà nei momenti critici – anche con suggerimenti pratici e quotidiani- aiutandoti a leggere il vissuto e il comportamento del tuo piccolo in affido familiare.

Inutile nasconderti che tutto questo è molto impegnativo (sia prima sia durante sia dopo!): ecco perché è impensabile possa essere fatto meramente a scopo di lucro!

Se hai quindi la volontà, il desiderio, le competenze e il tempo per dedicarti a un bimbo che ha bisogno del tuo aiuto consulta il link www.affidoprofessionale.it

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