Ebbene
sì, l’affido professionale è una
vera e propria opportunità lavorativa per i professionisti del sociale.
Se
vuoi accogliere in affido familiare un
bambino un po’ più “impegnativo” di altri, e hai le competenze giuste per essere
“referente professionale” del
progetto, sarai ricompensato anche economicamente.
In
merito sono nate tante polemiche ventilando che si volesse speculare su questa particolare
forma di affido.
Eppure
l’impegno, le energie e il tempo richiesti spazzano via ogni dubbio.
L’affido professionale, appositamente creato per bambini “difficili” (?!),
può garantire cura e accoglienza a piccoli che, altrimenti, rischierebbero
seriamente di rimanere a vita in comunità.
E
adesso vediamo cosa serve perché Tu possa diventare un futuro genitore affidatario e “referente
professionale”.
Come
per l’affido familiare classico puoi essere single, in coppia, con o senza
figli.
Nessun
vincolo d’età quindi, anche se alcune associazioni pongono un limite compreso
tra i 25 e i 60 anni.
E’
indispensabile, invece, una formazione adeguata nel settore (es. laurea in
scienze psicologiche, formative, educative, o servizi sociali).
Anche
se ciò che ancor più conta è la Tua volontà nel voler assegnare priorità
assoluta alla crescita e alla cura del piccolo.
Per
questo è richiesto che Tu non abbia altri affidi in corso, né un lavoro a tempo
pieno.
Se
rientri in questo profilo puoi cominciare a pensare di proporti per l’affido
professionale, cosciente che la stessa selezione iniziale, cui sarai sottoposto,
sarà faticosa.
Infatti,
tanto per cominciare, dovrai partecipare a gruppi informativi e intraprendere
un cammino di conoscenza con assistenti sociali e psicologi che valuteranno le
tue motivazioni.
Seguirà
un corso di formazione per sviluppare la capacità di osservazione e ascolto del
minore, finalizzato a comprenderlo meglio e intervenire - educativamente e
empaticamente - al momento debito.
Se
resisti a tutto questo…entrerai finalmente nel gruppo delle famiglie
affidatarie e da quel momento sarai abbinabile ad un progetto personalizzato
riferito ad un bambino specifico!
L’idoneità
all’affido professionale molto probabilmente la raggiungerai non prima di un
anno, per questo occorre che tu abbia una valida motivazione personale e, se in
coppia, anche familiare.
Al
termine di questa selezione probabilmente firmerai un contratto a progetto con
una delle cooperative coinvolte, grazie al quale riceverai un compenso
economico mensile “di gran lunga superiore” (ora non esageriamo… diciamo che
solitamente si aggira intorno ai mille euro!) a quello previsto dall’affido familiare
tradizionale.
E’
addirittura possibile un aumento del rimborso se necessario ad affrontare
situazioni particolari.
Da
qui in poi, in qualità di genitore affidatario e “referente professionale”,
lavorerai in rete con gli altri soggetti coinvolti nel progetto di affido (associazione,
servizi sociali…).
Per
tutta la durata dell’affido professionale avrai accanto a te una figura che
scoprirai essere indispensabile: un tutor reperibile 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.
Il
tutor ti sosterrà nei momenti critici – anche con suggerimenti pratici e
quotidiani- aiutandoti a leggere il vissuto e il comportamento del tuo piccolo
in affido familiare.
Inutile
nasconderti che tutto questo è molto impegnativo (sia prima sia durante sia
dopo!): ecco perché è impensabile possa essere fatto meramente a scopo di
lucro!
Se
hai quindi la volontà, il desiderio, le competenze e il tempo per dedicarti a
un bimbo che ha bisogno del tuo aiuto consulta il link www.affidoprofessionale.it
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