“Ambasciator non porta pena” (le MammeMatte piccioni viaggiatori di storie inascoltate, felici e meno felici).
M’aMa-Dalla Parte dei Bambini dopo aver appurato la veridicità della fonte, si impegna a recapitare il messaggio ricevuto all’indirizzo email mamadallapartedeibambini@gmail.com ai Tribunali per i Minorenni e ai Servizi sociali di tutto il territorio nazionale e, per conoscenza, alle altre realtà associative.
L’anonimato della fonte è mantenuto solo per garantire la privacy del minore.
La Rubrica raccoglie “posta mai recapitata”, ovvero tutto ciò che singoli genitori affidatari e/o adottivi non hanno avuto occasione di dire al proprio Giudice di riferimento. “Grazie Giudice GRAZIE.
Grazie
per aver ascoltato la richiesta di aiuto di mio figlio, quando ti
chiedeva una famiglia anche se ormai era già grandicello e aveva
paura che nessuno più lo avrebbe voluto.
Non dimenticherò mai quella telefonata con il cuore che batteva a mille all'ora, quel cambio improvviso di aereo quando eravamo da tutt'altra parte per non perdere quell'appuntamento in Tribunale… perché se una possibilità c'era non avremmo mai voluto perderla.
Non dimenticherò mai quella telefonata con il cuore che batteva a mille all'ora, quel cambio improvviso di aereo quando eravamo da tutt'altra parte per non perdere quell'appuntamento in Tribunale… perché se una possibilità c'era non avremmo mai voluto perderla.
E
quella letterina scritta al Giudice che Lei stesso tirò fuori dalla
sua agenda...
E
quel Suo concederci ulteriore tempo per decidere: ‘Adesso andatevi
pure a prendere un caffè, poi tornate e ci dite se siete davvero
decisi’. A noi quel caffè non ci serviva, eravamo già super
decisi, semmai avevamo paura che non fosse vero!
Poi
come dimenticare quella mattina, arrivati in anticipo (anche se io
sono sempre in ritardo), camminavamo avanti e indietro davanti alla
Comunità guardando le finestre per vedere se si affacciava qualcuno.
Finalmente arrivò l'assistente sociale e si aprì quel portone e un bambino, il più bello del mondo, il nostro, ci venne incontro chiamandoci subito papà e mamma e ci abbracciò... era bellissimo e emozionatissimo come noi.
E subito siamo stati famiglia, è stato amore immenso, subito.
Finalmente arrivò l'assistente sociale e si aprì quel portone e un bambino, il più bello del mondo, il nostro, ci venne incontro chiamandoci subito papà e mamma e ci abbracciò... era bellissimo e emozionatissimo come noi.
E subito siamo stati famiglia, è stato amore immenso, subito.
Lui
era nostro e noi eravamo suoi come se ci fosse sempre stato.
Fu una giornata stupenda, ricca di emozioni, progetti, racconti belli e brutti.
Fu una giornata stupenda, ricca di emozioni, progetti, racconti belli e brutti.
In
serata, quando il nostro piccolo lui ha cominciato a raccontare agli
amichetti della comunità la giornata trascorsa insieme, l’arrivo
dei suoi ‘genitori buoni’… io non riuscivo a trattenere le
lacrime, e lui subito: ‘Mamma perché piangi?’ ‘Perché sono
felice, troppo felice -gli risposi -sono lacrime di felicità perché
finalmente ti abbiamo trovato’.
Nei
giorni dell'inserimento si fece qualche acquisto per lui anche se
lui diceva sempre che non avremmo dovuto spendere tutti quei soldi
per lui e voleva portarci nei negozi dove si spendeva meno.
Lo
portammo in hotel, la prima camera tutta per lui, dove poteva restare
solo il giorno: voleva pranzare li e non gli interessava nemmeno
andare al ristorante. Era la prima nostra dimora insieme.
Gli piaceva farsi lavare e accudire anche se grandicello perché non gli era ancora mai capitato.
Gli piaceva farsi lavare e accudire anche se grandicello perché non gli era ancora mai capitato.
Poi
finalmente andammo a casa: ad aspettarlo c'era una bicicletta più
grande di lui, i regali dei nonni e i palloncini e festoni che i
nonni avevano preparato, la sua cameretta, i cani e i gatti, una casa
vera, la sua.
Era estasiato, incredulo, felice, chiedeva: ‘Tutto questo è per me?’
Era estasiato, incredulo, felice, chiedeva: ‘Tutto questo è per me?’
Invitava
gli amici e li invitava in camera sua a vedere quante cose aveva,
raccontava che i suoi genitori erano bravi perché apprezzava quello
che aveva molto di più di chi lo ha sempre dato per scontato.
Non
è stato tutto facile, ci sono stati momento duri e difficili, ci
metteva alla prova per vedere se lo amavamo davvero, sono state tante
le fatiche fatte insieme per recuperare il tempo perso con i
sentimenti, con la scuola, con le cose che i bimbi dovrebbero fare
pian piano mentre crescono.
Iniziare tutto da nove anni in poi è stato una rincorsa contro il tempo perché il nostro piccolo potesse raggiungere i suoi obiettivi, perché potesse sfruttare le sue potenzialità al meglio di quello che poteva.. e poi quanto dolore, quanti racconti del passato con quei genitori che chiamava ‘i genitori cattivi’... e noi a rassicurarlo che quelle cose non sarebbero più successe, le sue preoccupazioni di diventare come loro, il suo desiderio di rinascere nella mia pancia, la paura che non lo amassimo abbastanza, il tenerci lontani e lui nel mezzo per dire: ci sono anche io!
Iniziare tutto da nove anni in poi è stato una rincorsa contro il tempo perché il nostro piccolo potesse raggiungere i suoi obiettivi, perché potesse sfruttare le sue potenzialità al meglio di quello che poteva.. e poi quanto dolore, quanti racconti del passato con quei genitori che chiamava ‘i genitori cattivi’... e noi a rassicurarlo che quelle cose non sarebbero più successe, le sue preoccupazioni di diventare come loro, il suo desiderio di rinascere nella mia pancia, la paura che non lo amassimo abbastanza, il tenerci lontani e lui nel mezzo per dire: ci sono anche io!
Poi
il tempo è passato progressi ne ha fatti tantissimi si è inserito
nella nostra famiglia e in tutto il parentado.
Adesso
è un ragazzo bellissimo dolce e affettuoso anche se a volte per
farsi vedere grande preferisce farsi baciare che baciare lui!
E
bello, è felice e ha tanti amici. A volte ripensa alle sue origini,
il suo passato ormai è anche il nostro, brutti ricordi ce ne sono ma
il passato non tornerà più.
Ora
lui è il nostro figlio grande, il primogenito quello che ci ha fatti
diventare mamma e papà per primo. Si perché poi di gioielli ne sono
arrivati altri, uno più bello dell'altro, ognuno con una storia
diversa, ognuno irrinunciabile e prezioso e tutti sono la nostra
vita.
Adesso
siamo una grande famiglia di cuore che con il cuore la vita ci ha
fatto capire che l'amore è amore, non importa da dove arrivi ma dove
resti, ci ha fatto capire che amare e dare ti restituisce una
felicità incommensurabile, una carica incredibile per cui non c’è
fatica che non meriti di essere fatta.
Grazie
Giudice di averci chiamati! E scusa se non ti abbiamo ascoltato
quando hai detto che era presto per continuare ad accogliere… Ma
abbiamo fatto bene.. perché l'amore non si divide ma si moltiplica!”
UnaFamigliaMatta
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