sabato 4 dicembre 2021

Testimonianze, Storie di amore e bambini in affido familiare: “Mia figlia, emarginata”

 


E. racconta la sua adozione speciale, le difficoltà e il dolore per la disabilità della sua piccola, ma soprattutto per “la mancanza di aiuto da parte dello Stato” (per anni “non le fu assegnata l'insegnante di sostegno a scuola”), e di sostegno/accoglienza da parte delle persone intorno: “alla scuola materna le mamme degli altri bambini presentarono una petizione perché fosse allontanata”.

Continui cambi di scuola, di residenza per una piccola che oggi è diventata una splendida 15enne.



Ho adottato mia figlia T. nel 2010. Un percorso fatto di lunghe attese, colloqui con l'equipe adozioni, viaggi su e giù per l'Italia, pianti, sospiri...Poi, finalmente, l'abbinamento e la partenza, immaginando quella bambina di 3 anni che ci stava aspettando in un paese freddo, freddissimo. 

Ricordo perfettamente l'emozione del primo incontro, quella bimbetta piccola piccola con un enorme fiocco rosa in testa, due occhioni verdi, i capelli biondi, i denti scuri e spezzati...sì proprio così...erano rotti e scuri i suoi denti a causa della carenza di vitamine e delle percosse subite prima di essere accolta in Istituto.

La coordinatrice ci raccontò che la bimba era vissuta con la madre fino ai 2 anni e poi abbandonata, recuperata in fin di vita dai servizi sociali, adottata successivamente da una coppia straniera e subito restituita. Era una bimba difficile, ci spiegò la coordinatrice, iperattiva, con problemi a relazionarsi con le persone, impossibile da gestire tanto che il giorno dopo sarebbe stata trasferita in un Istituto specializzato per bambini con disabilità e problemi del comportamento.

Che dire...non riuscivo a credere che quell'angioletto biondo, che fin dal primo incontro mi aveva chiamato MAMMA, potesse essere così ingestibile.

Avremmo potuto rifiutare l'abbinamento e scegliere un altro bimbo, bello, perfetto, tranquillo.

E invece no! T. nel mio cuore era già mia figlia. Terminata la nostra settimana di permanenza, non ci diedero più notizie della bambina, ci dissero che dovevano pensarci perché si trattava di un caso molto delicato, che ci avrebbero fatto sapere. E da lì altri 9 mesi di attesa, 9 infiniti mesi in cui nessuno sapeva più nulla.

Finalmente un giorno arrivò la telefonata tanto attesa.

Tornammo da lei. Il giudice ci disse che la piccola aveva avuto un passato pesante, di violenze, di dolore, ma che era pronto ad affidarcela perché eravamo stati decisi e convinti fin dal primo momento. T. era davvero una bambina ingestibile!

Le furono diagnosticate ADHD, iperattività, deficit di attenzione, ridotta flessibilità cognitiva e comportamentale. Dai test genetici emersero sindrome feto-alcolica e due malattie rare. Le fu riconosciuta una invalidità in stato di gravità.

T. non aveva mai visto il sole, l'erba, all'aria aperta si bruciava il viso perché non era abituata alla luce. Non sapeva mangiare: inghiottiva tutto senza masticare (dovetti ricominciare dallo svezzamento con creme di cereali e omogeneizzati). Non sapeva giocare con gli altri bambini, non aveva mai ricevuto una carezza...Scappava, non aveva il senso della distanza e della profondità (mi attrezzai per chiudere le finestre di casa con catenacci posti il più in alto possibile, per evitare che si sporgesse e cadesse nel vuoto). Nessuna baby sitter riuscì a darmi una mano, chi ci provava rinunciava immediatamente ancor prima di terminare l'ora di prova. Alla scuola materna le mamme degli altri bambini presentarono una petizione perché fosse allontanata. Posso dire che la solidarietà da parte degli altri genitori sia stata pari a zero. Una mamma un giorno mi disse "ma come fai? Al posto tuo l'avrei già ammazzata". Parole assurde, frasi di fuoco…

Mia figlia veniva emarginata.

Era seguita dal Servizio di neuropsichiatria infantile, che prescriveva psicofarmaci per tenerla tranquilla. Nessun aiuto da parte dello Stato. Benché avesse una esenzione al 100% per patologia grave, negli anni in cui siamo vissuti in Veneto non le fu mai assegnata l'insegnante di sostegno a scuola.

La situazione è migliorata leggermente quando ci siamo trasferiti in un’altra regione, lì almeno un minimo sforzo di riconoscere il sostegno c'è stato. Cambiammo scuola 4 volte, ad ogni cambiamento T. migliorava un po', se non altro per il fatto che si toglieva di dosso l'etichetta di bambina ingestibile...ma durava poco.

Sono passati 11 anni dall'adozione. T. ora ha 15 anni. Viviamo nel Lazio. Qui l'assistenza esiste davvero: T. ha il sostegno a scuola, l'educatrice domiciliare, un servizio di neuropsichiatria infantile efficiente che non punta esclusivamente agli psicofarmaci (che abbiamo abbandonato!) ma ad un insieme di strumenti per migliorare l'autonomia dei bambini disabili. Mia figlia è cresciuta molto, sa tutto del suo passato, è una bella ragazza che da grande vorrebbe fare la ginecologa e la modella...Frequenta il liceo scientifico, studia e si impegna moltissimo. Negli anni abbiamo cercato di incanalare l'iperattività nello sport, prima il nuoto poi la pallavolo, la danza...È una ragazza serena, molto sensibile, generosa e affettuosa, legatissima a me.

Ho lasciato indietro tante amicizie per proteggere mia figlia, mi sono separata e rifatta una nuova vita.

T. ora ha una sorellina, di cui è letteralmente innamorata e un fratellino in arrivo. L'essere sorella maggiore l'ha aiutata tanto a crescere e a responsabilizzarsi. Sta facendo progressi che mai avrei immaginato, sia nel campo dell'autonomia che nelle relazioni interpersonali.

A volte penso a cosa sarebbe stato di lei se non avessi avuto il coraggio di adottarla, se mi fossi tirata indietro alle prime difficoltà, se anziché reagire mi fossi arresa. Se non le avessi dato tutto l'amore possibile.

D'altra parte, come disse una psicologa al corso sull'adozione, noi genitori adottivi siamo genitori speciali...” 

Una MammaMatta (adottiva)





4 commenti:

  1. Una storia a lieto fine che, dovrebbe fare riflettere tutti a non soffermarci ai primi ostacoli,perché con Amore e dedizione,questi minori possono tornare a rinascere!!!

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  2. Grande grande umanità. Complimenti a questi angeli

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